Marzo 6, 2020 0 Comments parola all'esperto, Wellness

Piacere, sono io.

Riconoscersi, in gravidanza, non è sempre facile.

La gravidanza è una dura battaglia dove spesso non ci si riconosce più e ci si perde. Ma è importante darsi tempo, imparare a capirsi e ad amasi di nuovo.

Sono incinta al sesto mese e non riesco ad accettare il mio corpo, più mi guardo e meno mi piaccio. Tutti mi dicono che sono bellissima, ma quello che sento in questo momento, che dovrebbe essere uno dei più felici della mia vita, è solo tanto disagio. Devo essere sbagliata…cos’ho di sbagliato? ”.

Questo è solo uno dei tanti pensieri che molte future mamme decidono di condividere con me.

Siamo abituati a immaginare la gravidanza come uno stato di grazia. Un momento di cui dobbiamo necessariamente andare fiere. Bisogna essere orgogliose del pancione, mostrarci felici, compiaciute, pronte per una nuova vita a tre. Eppure, nella realtà le cose non stanno proprio così: ci si sente spesso a disagio perché si vive una situazione di disagio, limitate nei movimenti, ingrassate nei punti meno strategici, si hanno gambe e piedi così gonfi che quando cerchi di comprare le scarpe devi prenderle di due numeri in più. Per non parlare dei dolori alla schiena, la sciatica infiammata, il reflusso costante, le nausee e quella dannata toxoplasmosi negativa che impedisce di mangiare salumi, carne, pesce e verdure senza prima un trattamento disinfettante accurato. Quindi spesso bisogna dire addio ristorante, panini, sushi, ma anche una semplice fresca insalatona.

Se poi tocchiamo l’argomento intimità con il partner si passa da un eccesso all’altro: l’astinenza totale perché lui pensa di poter magari danneggiare il bambino e tu invece vorresti tanto un po’ di coccole, oppure una voglia irrefrenabile di lui che di solito si accompagna alla tua totale assenza di desiderio di essere anche solo sfiorata. Quindi dov’è lo stato di grazia? Perché nessuno ti prepara al fatto che la gravidanza è una gran fatica? È come se generazioni di donne si tramandassero una tacita bugia, fino a far sentire profondamente sbagliata chi prova in realtà delle sensazioni assolutamente normali.

La gravidanza, un terremoto emotivo

La gravidanza è un terremoto emotivo e fisico, nove mesi preparatori di quello che sarà un radicale cambiamento nella vita della donna, la nascita di un figlio. Il primo grande cambiamento di questo tipo ognuna di noi l’ha vissuto in adolescenza, quando sia il nostro corpo, sia le nostre emozioni sembravano viaggiare su binari sconosciuti. Quando si voleva esprime gioia e invece si provava solo rabbia. Si era spesso tristi, quasi in preda alla frenesia, e l’unica cosa che si riusciva a fare era piangere. Molte volte si voleva un abbraccio e si finiva invece per litigare con mamma e papà. Superata l’adolescenza poi le cose vanno, quasi sempre, migliorando.

Ci si ritrova a guardare nello specchio una giovane donna, dai lineamenti accettabili, con forme più o meno proporzionate, e, se si è fortunate, ci si riesce pure a voler bene.

La gravidanza, però, rimescola tutte le carte, perché il tuo corpo non è più solo tuo, addirittura dà assoluta priorità alla vita che cresce dentro di te. È uno sconvolgimento assoluto di tutto quello di cui si aveva certezza e si accompagna mese dopo mese a paure, ansie, sentimenti contrastanti e si fa fatica a tenere il passo. Sono proprio io quella nello specchio? Non ci si riconosce perché ancora non ci si conosce, non in quella veste, non come future mamme. Come sarà essere responsabili per qualcun altro? Sarò all’altezza? Sarò capace di crescere e amare il mio bambino?

La perdita di controllo

Un altro elemento da non sottovalutare è che il nostro corpo è la dimostrazione evidente della nostra quasi totale perdita di controllo. La maternità mette di fronte all’impossibilità di tenere sotto controllo gli eventi. Il corpo cambia senza che noi possiamo fermarlo, così come la nostra vita cambierà senza essere in grado di prevedere come. Attenzione però, se è vero che moltissimi eventi seguiranno un corso naturale difficilmente pianificabile, è vero anche che una volta vissuto lo stravolgimento iniziale si è anche in grado piano piano di mettere a posto i tasselli della propria vita, pezzo dopo pezzo, per riportarla a una visione coerente.

Come si fa?

Con pazienza e voglia di scoprire, senza l’ansia di dover essere perfette, senza la pretesa che tutto torni come prima, perché non è più come prima. È una nuova versione di noi, del nostro corpo, della nostra mente, delle nostre emozioni, della nostra famiglia, della nostra coppia. Bisogna darsi il tempo di conoscerci di nuovo e di conoscere questa nuova vita che è in arrivo, che fa parte di noi e allo stesso tempo è assolutamente unica. Proprio perché cambia tutto dal primissimo istante in cui vediamo quelle lineette sul test di gravidanza, non possiamo pretendere troppo da noi stesse. Ci vorrà tempo per il corpo di recuperare e per la mente di adeguarsi al nuovo. E quelle smagliature, quel seno più morbido, quel chilo in più o in meno che avremo, saranno i segni della più grande battaglia che una donna affronta nella vita.

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