Luglio 4, 2017 0 Comments Food, Lifestyle, parola all'esperto

Pranzo fuori casa: schiscetta batte ristorante

Come ben sappiamo la pausa pranzo è uno dei momenti più importanti della giornata: ci aiuta a ricaricare le energie, a mettere da parte per un momento i pensieri riguardanti il nostro lavoro e a prepararci al meglio per gli impegni del pomeriggio.
Purtroppo tendiamo spesso a trascurarla, soprattutto in estate quando il caldo influisce notevolmente sul nostro senso di fame.
Al contrario di quello che si può pensare, saltare i pasti (o mangiare molto poco) non aiuta né a sentirsi più leggeri e vitali, né a controllare la linea. Vi spiego perchè.
La carenza di nutrienti stimola la liberazione del cortisolo, un ormone che rende nervosi e irritabili. Gli stati di ansia e stress possono provocare attacchi di fame improvvisi e un bisogno sempre maggiore di mangiare fuori dai pasti (abitudine sbagliata se vogliamo controllare la nostra alimentazione)
Il digiuno comporta un calo degli zuccheri nel sangue, questo provoca un forte senso di fame che ci spinge nello specifico a cercare carboidrati (e quindi zuccheri).

E’ chiaro quindi come il non curare i nostri pasti porti ad un’alterazione del senso della fame, che provoca inevitabilmente la ricerca e poi il consumo di alimenti che soddisfino il palato e che quindi sono per loro natura molto calorici. Inoltre si è anche propensi a mangiare di più nel pasto che “ci concediamo” (solitamente la cena), assumendo molte più calorie di quelle di cui avremo bisogno in un momento molto delicato, ovvero quello prima di andare a letto.

Per questo è davvero molto importante non trascurare mai il momento del pranzo.

Ma cosa è più giusto mangiare?

Quando la pausa pranzo fuori casa è breve la soluzione più semplice è sempre la migliore: la “schiscetta”.
La “schiscetta” è una parola milanese che identifica il pranzo portato da casa e in effetti oggigiorno rimane la scelta più salutare che si possa fare nel contesto di un regime dietetico. I piatti che troviamo nei bar e nei ristoranti, infatti, sono spesso molto calorici e le quantità sono difficili da controllare; da casa al contrario possiamo usare ingredienti scelti, freschi e salutari e gestirci le quantità in base ai nostri bisogni.

Come si compone la schiscetta perfetta?

La Schiscetta deve essere sana e completa, ovvero contenere tutti i principali nutrienti: CARBOIDRATI, PROTEINE E GRASSI. Ovviamente gli alimenti non sono tutti uguali e nell’ambito di ogni nutriente è importante scegliere quelli qualitativamente migliori, ovvero più sani e genuini.
Inoltre la schiscetta deve essere pratica: è importante dedicarle il giusto tempo di preparazione, ma possiamo trovare degli escamotage per dimezzare i tempi per cucinarla. Vediamo nello specifico come applicare queste regole:

Un buon pranzo deve essere sicuramente composto da una porzione di CARBOIDRATI, meglio se integrali, che apportino la giusta dose di energia. La porzione deve essere equilibrata in base alle attività della nostra giornata (esempio, uno sportivo dovrà farsi una porzione molto più abbondante rispetto a una persona che conduce una vita sedentaria).

Che tipo di carboidrati dobbiamo scegliere? Pasta integrale ad esempio, oppure dei cereali (riso integrale, orzo, farro etc.). Io preferisco sempre questi ultimi, perchè si conservano meglio in frigorifero; in questo modo io posso cucinare solo una o due sere a settimana facendo già in anticipo 2-3 porzioni che poi conserverò, già debitamente divise, negli appositi contenitori ermetici in frigo.
E’ opportuno abbinare i cereali a una buona porzione di verdure per ottenere il giusto quantitativo di FIBRE dal pasto. Anch’esse possono essere cucinate la sera per i giorni seguenti, o congelate per quando serviranno. Io solitamente abbondo nel contorno di verdure della sera in modo da poterle poi aggiungere alla porzione di cereali che mi sono tenuta nel frigo.

E’ possibile abbinare una porzione di proteine e a basso contenuto di grassi alla nostra porzione di cerali con verdure, in modo da ottenere un gustoso piatto unico. I legumi sono sicuramente un’ottima fonte proteica; possono anch’essi essere preparati in anticipo e conservati nel loro liquido fino al momento in cui verranno incorporati nella nostra schiscetta. Un’altra fonte proteica altrettanto valida è il pesce: se la sera prima avete cucinato un pesce fresco (ad esempio del salmone) potete conservane una piccola porzione e abbinarla al vostro primo piatto. E’ importante scegliere una tipologia di pesce che non provochi troppi cattivi odori, altrimenti i vostri colleghi vi odieranno 😉

Il nostro piatto deve essere condito nel migliore dei modi, sfruttando quindi quelli che sono i grassi di migliore qualità. L’olio extra vergine di oliva è sicuramente l’alternativa migliore che esista; è però importante utilizzarlo a crudo e unirlo alla schiscetta prima di uscire di casa e non prima, in questo modo gli alimenti si conserveranno al meglio e le proprietà benefiche dell’olio evo saranno sfruttate nel modo migliore dal nostro organismo. Per lo stesso motivo sarebbe meglio cucinare le verdure da abbinare alla schiscetta senza l’olio, utilizzando la cottura al vapore, al forno o in padella utilizzando un pò di acqua o di brodo vegetale per non farle attaccare. Insieme all’olio possiamo aggiungere anche un cucchiaino di semi misti che, oltre che a grassi insaturi, forniscono proteine, calcio, ferro e altri minerali.