Coco Chanel avrebbe indossato questi bikini
Dalla finestra della mia camera da letto, necessariamente diventata il mio ufficio, mi godo i primi raggi di sole di questo infausto e nostalgico aprile 2020. Immagino, tra una pausa e l’altra dai mille impegni che mi sono prefissata per vincere la monotonia, quale potrebbe essere per me la prima vera circostanza liberatoria in cui trovarmi quando tutto questo sarà finito.
La fascinazione riguarda il mare di una spiaggia del Salento che conosco molto bene. È mezzo dì e il vento sta cambiando, si sente che sta ‘girando’ la Tramontana. Lei, io ci sono in confidenza, essendo una “Signura” per bene, ha a disposizione le sue cameriere che le fanno la colazione e le faccende di casa, quindi si sveglia sempre con tutta calma. Quando lo fa però, si sente alta da quel lato della terra che si affaccia su Mar Adriatico e da ovunque guardi puoi vedere le onde che si infrangono sulla battigia.
La sabbia vola tutto intorno, i cavalloni sono alti ma io, un po’ distante dalla riva, non mi lascio scalfire dal brutto tempo e concentro lo sguardo alla destra dell’orizzonte verso due scogli simili tra loro che mi ricordano casa. Sono lì in costume da bagno, mi sento così viva… ok, lo faccio! (penso tra me). Prendo la rincorsa più forte che posso e dopo un tuffo liberatorio, nuoto contrariamente alle onde finché non arrivo esattamente al punto di rottura. È lì che mi fermo, mi metto in direzione della corrente e mi faccio trascinare a riva. Era questo il mio gioco preferito da bambina, quando mi trasferivo per il periodo estivo alla casa del mare, “La casa Azzurra”, come il colore del pavimento, e ogni mattina mi affacciavo dal balcone sperando che la Signora Tramontana si alzasse per giocare con me.
Quando ritorno alla realtà, mi concentro sull’unica cosa che veramente posso fare in questo momento per esaudire il mio piccolo desiderio: navigo in cerca di un nuovo bikini, o forse anche due, che vorrò sfoggiare nella mia prossima fantasia, o ancora meglio quest’estate per davvero.
Avendo molto tempo, imposto la ricerca dei nuovi bikini per bene, come lo facessi per lavoro, cominciando dalle sfilate, di intimo e non, passando per il fast fashion, poi mi dedico agli e-commerce più di nicchia, fino ad arrivare ai profili Instagram di brand di riferimento, grandi e molto piccoli, dal worldwide, al Made in Italy.
Così facendo ho accesso a moltissime informazioni: quest’anno il Pantone di riferimento è il Classic-blue (19-4052), la fantasia più in voga è il quadrettato Vichy, il pezzo di sopra per eccellenza è il microtop, come quello da palestra, a spalline abbastanza larghe, gli slip possono essere sgambatissimi e, se si vuole allungare il baricentro, sono approvati i bikini super-sexy. Le nostalgiche, invece, possono ancora indossare il costume intero, nero magari, per coprire i rotolini della schiena o l’animalier (anche se a me viene un brivido dietro la schiena solo a pronunciarlo).
A prescindere dalle mode, e dai modelli che ho selezionato e che potete vedere nella gallery, mentre cado vittima del dubbio di non poter provare in un camerino quello che seleziono, si fanno strada in me alcune riflessioni che riguardano la storia di questo capo simbolo, almeno secondo il mio punto di vista, di libertà, rivoluzione e femminismo e, facendolo, come in un cortocircuito mi viene in mente Coco Chanel. Vi chiederete cosa centri tutto ciò con i bikini, ma ci arriveremo.
In un periodo in cui la routine quotidiana si scandisce a ritmo di influencer fruibili in live Instagram stories, decido, un po’ rischiando, che Gabrielle Chanel potrebbe essere battezzata come l’antesignana per eccellenza delle IG influencer.
Sebbene sembri un’affermazione un po’ forzata, c’è da dire che fu una donna che si mostrò in una ‘pagina Instagram’ perfettamente avanguardista, rivoluzionaria, estrosa e immaginifica e che raccontò molte e diverse versioni di sé necessarie a rendersi accettabile agli altri, giustificare le proprie scelte, nascondere o mostrare a piacimento il suo passato incuriosendo e seducendo (nel senso più aulico del termine) le nuove realtà sociali con cui entrava a contatto. Mi viene in mente lei, anche perché sto seriamente cercando i miei bikini e penso che è a Coco che dobbiamo la libertà. Libertà nel senso di liberazione del corpo della donna da inutili corsetti, crinoline, lavorazioni e decorazioni non indispensabili e virtuosismi sartoriali, quando durante la prima Guerra Mondiale invece di chiudere bottega decise di produrre abiti in jersey (utilizzato normalmente per calze e indumenti intimi di lusso maschile) dalle linee semplici e lo stile ‘netto’ che donavano alle donne la capacità di camminare dritte, agili, senza aiuti maschili, rendendole così – questo è importante – autonome in un periodo in cui era necessario che lo fossero, ma che poi si perpetrò per sempre, gettando le fondamenta del nostro presente. Presente in cui possiamo liberamente scegliere di comprare un bikini e deciderne di indossarne solo un pezzo, o metterne uno intero, uno dal taglio retrò, un reggiseno imbottito o un perizoma. Il bikini, che nella mia personale ricostruzione dobbiamo a Coco (bensì a onor del vero fu portato in auge da Réard, in nome dell’atollo del Pacifico in cui gli Stati Uniti avevano dato luogo ai loro esperimenti nucleari) rappresenta il capo Manifesto del Femminismo e si confà, a seconda delle sue forme, ormai diverse e adattabili a tutte le body shapes, a tutte le donne.
Così tra un bagno al mare e una riflessione su Chanel, vi invito ad aprire la gallery con tutti i miei spunti sui bikini, ma anche sui costumi interi, che ci auguriamo tutte poter indossare quest’estate. Una piccola precisazione, non tutti i brand hanno lanciato la loro nuova collezione, ma vi consiglio di seguirli in modo da poter scegliere personalmente quello che più vi piace. Per il resto, si tratta pur sempre di una mia personale selezione, ma mi auguro che vi possa servire da stimolo per provare qualcosa di nuovo.
Prima di concludere, vorrei darvi un ultimo consiglio, a prescindere dal vostro stile, dalla vostra corporatura e carnagione, dopo questa lettura provate a pensate sempre quando indossate un costume che state compiendo un, se pur piccolo, atto di rivoluzione e quindi: osate! Anche in in un minimo dettaglio, che possa essere un gioiello/accessorio abbinato, un reggiseno push-up, una mutandina sgambata o un colore eccentrico: “Ricordati di osare sempre”. Ci vediamo in spiaggia.
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