Marzo 4, 2020 0 Comments Lifestyle

ATTENDERE, /at·tèn·de·re/: volgere l’animo a…

Ci voleva il Coronavirus. Per capire che il TG non parla dei “problemi di altri” e la vita cambia in un attimo e non sempre per i soliti ultimi. È successo anche a me: non ho preso il coronavirus ma ho un Airbnb completamente vuoto per i prossimi mesi. Probabilmente è accaduto anche a te, che sei in ferie forzate o, in maniera più indolore, hai modificato qualche piccola abitudine quotidiana per far fronte a questa strana influenza. E come non sorridere allibita, pensando che si tratta proprio di una strana influenza.

Ho Matilde senza asilo, non poche preoccupazioni in testa e LE MANI LEGATE. È la sensazione che mi trovo a vivere spesso prima di voltare pagina. Ma questa volta è diverso: sento di essere diventata grande, riconosco questa sensazione e so che non devo ostacolarla; devo aprire le porte e chiederle di accomodarsi, senza avere fretta. Devo lasciarle modo di farmi piangere. Perché ai fiori serve acqua. Per germogliare bisogna fare fatica.

È la fretta il vero errore, quella malata frenesia moderna che davanti ad un problema ci impone di trovare soluzioni rapide. Detesto le scadenze. Non mi spaventa mai un carico eccessivo, ma voglio lavorare con calma e il travaglio dell’anima è un lavoro importantissimo. Le risposte giuste arrivano quando sono pronte. Le crisi sono opportunità, se ci si concede il tempo di sviscerarle.

Ho imparato ad attendere, che non vuol dire aspettare ma “volgere l’animo a…”